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FV refrattaria nell'arresto cardiaco, che si fa? Ragionamenti attorno allo studio DOSE VF

La gestione dell'arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA) rappresenta una delle maggiori sfide nella medicina d'emergenza. Nonostante i progressi nelle tecniche rianimatorie, la sopravvivenza globale rimane bassa, attestandosi intorno al 10% nella maggior parte dei contesti. Un recente studio pubblicato su Resuscitation ha analizzato l'impatto di strategie alternative di defibrillazione sul tempo trascorso in fibrillazione ventricolare (FV), fornendo nuove interessanti prospettive per il trattamento della FV refrattaria.


Evoluzione storica della defibrillazione


La defibrillazione elettrica rappresenta uno dei più importanti progressi nella gestione dell'arresto cardiaco. Dal primo utilizzo documentato nel 1947 da Claude Beck durante un intervento chirurgico, la tecnica si è evoluta significativamente. L'introduzione dei defibrillatori bifasici nei primi anni '90 ha segnato un importante progresso, migliorando l'efficacia e riducendo i danni miocardici rispetto ai precedenti defibrillatori monofasici.


Tuttavia, nonostante questi progressi tecnologici, la FV refrattaria - definita come la persistenza della FV dopo tre o più shock - rimane una sfida significativa, con tassi di sopravvivenza particolarmente bassi.


Il posizionamento nelle linee guida attuali


Le attuali linee guida internazionali per la rianimazione cardiopolmonare mantengono un approccio conservativo riguardo alle strategie alternative di defibrillazione:


  • ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation): Non fornisce raccomandazioni specifiche sull'uso di DSED (Double sequential defibrillation) o VC (Vector Change), citando l'insufficienza di evidenze di alta qualità.


  • AHA (American Heart Association): Nelle linee guida 2020, menziona DSED e VC come strategie potenzialmente utili nella FV refrattaria, ma senza una raccomandazione formale per il loro utilizzo routinario.


  • ERC (European Resuscitation Council): Nelle linee guida 2021, riconosce il potenziale beneficio di queste strategie alternative, ma suggerisce di limitarne l'uso a contesti di ricerca o protocolli specifici.


Lo studio DOSE VF: un cambio di paradigma?

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2207304

Metodologia

Lo studio ha utilizzato un design rigoroso:


  • Trial randomizzato controllato a cluster

  • Setting: sei servizi di emergenza territoriale in Ontario

  • Popolazione: 342 pazienti con FV refrattaria

  • Criteri di inclusione: FV persistente dopo tre shock standard

  • Randomizzazione a tre bracci: standard, VC, DSED


La peculiarità metodologica dello studio è stata l'analisi dettagliata del tempo trascorso in FV nei 120 secondi successivi a ogni shock, fornendo una nuova prospettiva sull'efficacia delle diverse strategie.


Risultati dettagliati

Oltre ai risultati principali già citati, lo studio ha evidenziato altri aspetti rilevanti:

  1. Pattern temporali:
    • La riduzione del tempo in FV è stata più marcata nei primi due shock post-randomizzazione

    • L'effetto tendeva a diminuire con i shock successivi

  2. Transizioni ritmiche:
    • DSED: minor probabilità di FV persistente (29.9%)

    • Standard: maggior probabilità di FV persistente (40.6%)

    • VC: risultati intermedi

  3. Outcome neurologici:
    • Trend verso migliori outcome neurologici nel gruppo DSD

    • Possibile correlazione con la riduzione del tempo totale in FV


Il ruolo della tempistica nella DSED: nuove analisi e implicazioni pratiche

Un recente studio pubblicato su Resuscitation da Rahimi et al. ha analizzato il ruolo del timing nella doppia defibrillazione sequenziale (DSD). Lo studio ha rivelato che l'intervallo ottimale tra due shock dovrebbe essere inferiore a 75 millisecondi per massimizzare il successo della defibrillazione.


Risultati principali:
  • VF terminata nel 48% dei pazienti con intervallo <75ms.

  • Nei pazienti con intervalli >75ms, il tasso di conversione della FV è stato solo del 24%.

  • Nessuna differenza significativa nella sopravvivenza ospedaliera tra i due gruppi.

Questi dati suggeriscono che la simultaneità degli shock potrebbe migliorare l'efficacia della defibrillazione nella FV refrattaria. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati su larga scala.


Meccanismi fisiopatologici

La superiore efficacia delle strategie alternative può essere spiegata attraverso diversi meccanismi:


1. Effetti metabolici:

- Minor deplezione dell'ATP miocardico

- Riduzione dell'accumulo di lattato

- Preservazione delle riserve energetiche cellulari


2. Effetti elettrofisiologici:

- Superamento delle aree di blocco di conduzione

- Modificazione dei gradienti di voltaggio transmurali

- Possibile interruzione dei circuiti di rientro


3. Effetti emodinamici:

- Minor tempo totale di bassa perfusione

- Riduzione del danno da ischemia-riperfusione

- Migliore preservazione della funzione miocardica


Implicazioni pratiche per il preospedealiero

Nel contesto dell'emergenza territoriale, la tempistica di implementazione rappresenta un fattore cruciale. Dovremmo considerare l'uso precoce della procedura in casi selezionati, senza attendere necessariamente il fallimento di tre shock convenzionali. Questo approccio potrebbe essere integrato nei protocolli locali, adattandolo alle specificità del territorio.

Dal punto di vista tecnico, la formazione specifica del personale è fondamentale per garantire l'efficacia dell'intervento. Particolare attenzione deve essere posta sulla corretta posizione degli elettrodi, elemento determinante per il successo della procedura. È inoltre essenziale minimizzare le interruzioni del massaggio cardiaco durante l'applicazione, mantenendo così una perfusione adeguata.

La gestione efficiente delle risorse completa il quadro operativo. Occorre garantire la disponibilità di defibrillatori aggiuntivi specifici per la DSD, coordinare efficacemente il team durante la procedura e ottimizzare i tempi di intervento. Un'organizzazione accurata di questi aspetti può fare la differenza nell'esito dell'emergenza, migliorando significativamente le possibilità di successo.



Studi in corso e prospettive future

Attualmente sono in corso diversi trial che potrebbero influenzare le future linee guida:

  1. DOUBLE-D trial (Europa):
    • Valuta DSD dopo un singolo shock fallito

    • Potenziale cambio di paradigma verso uso più precoce

  2. STRAT-DEFI study:
    • Confronto di diverse strategie di defibrillazione

    • Focus su timing ottimale di implementazione

  3. DUALDEFIB trial:
    • DSD come strategia iniziale

    • Potenziale rivoluzione nell'approccio alla FV


Conclusioni e prospettive

Lo studio DOSE VF rappresenta un importante passo avanti nella comprensione e nel trattamento della FV refrattaria. La dimostrazione che le strategie alternative di defibrillazione riducono il tempo in FV e migliorano gli outcome fornisce una solida base per il loro utilizzo nella pratica clinica.


Tuttavia, l'implementazione di queste strategie richiede:

- Aggiornamento dei protocolli operativi

- Formazione specifica del personale

- Valutazione continua dei risultati

- Possibile adeguamento delle risorse disponibili


In attesa che le linee guida internazionali recepiscano queste evidenze, i servizi di emergenza territoriale possono considerare l'implementazione di protocolli specifici basati su queste strategie alternative, particolarmente in casi selezionati di FV refrattaria.


La ricerca futura chiarirà ulteriormente il ruolo di queste strategie, potenzialmente modificando l'approccio standard alla defibrillazione nell'arresto cardiaco extraospedaliero.


Bibliografia

  1. Drennan IR, Dorian P, McLeod S, Pinto R, Scales DC, Turner L, Feldman M, Verbeek PR, Morrison LJ, Cheskes S. DOuble SEquential External Defibrillation for Refractory Ventricular Fibrillation (DOSE VF): study protocol for a randomized controlled trial. Trials. 2020 Nov 26;21(1):977. doi: 10.1186/s13063-020-04904-z. PMID: 33243277; PMCID: PMC7689391.

  2. Link, M.S., et al. "Part 6: Electrical Therapies: Automated External Defibrillators, Defibrillation, Cardioversion, and Pacing: 2020 American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care." Circulation, 2020.

  3. Nolan, J.P., et al. "European Resuscitation Council Guidelines 2021: Executive Summary." Resuscitation, 2021.

  4. Panchal, A.R., et al. "Part 3: Adult Basic and Advanced Life Support: 2020 American Heart Association Guidelines Update for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care." Circulation, 2020.

  5. Rahimi, H., et al. "The impact of double sequential shock timings on outcomes during refractory out-of-hospital cardiac arrest." Resuscitation, 2024.

  6. Fowler, P., et al. "Strategies for Refractory Ventricular Fibrillation: An Update on Current Evidence." Annals of Emergency Medicine, 2023.

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